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Tempio di Venere Genitrice - Roma, Città metropolitana di Roma Capitale
Indirizzo: Rione X Campitelli, 00186 Roma RM, Italia.
Sito web: romanoimpero.com.
Specialità: Punto di riferimento storico, Attrazione turistica.
Altri dati di interesse: Parcheggio accessibile in sedia a rotelle, È consigliabile acquistare i biglietti in anticipo, Adatto ai bambini.
Opinioni: Questa azienda ha 94 recensioni su Google My Business.
Media delle opinioni: 4.8/5.
Posizione di Tempio di Venere Genitrice
Il Tempio di Venere Genitrice è una importante attrazione turistica situata nel cuore di Roma, con indirizzo: Rione X Campitelli, 00186 Roma RM, Italia.
Questo tempio, dedicato alla dea Venere, è un punto di riferimento storico di grande importanza per la città di Roma. Il sito web ufficiale per maggiori informazioni è romanoimpero.com.
Tra le specialità del Tempio di Venere Genitrice, spiccano la sua valore storico e il suo fascino come attrazione turistica. Il tempio è adatto anche ai bambini ed è consigliabile acquistare i biglietti in anticipo.
Il tempio è facilmente raggiungibile e nearby there are parking spaces accessible for wheelchairs. La visita al Tempio di Venere Genitrice è altamente consigliata per chiunque sia interessato alla storia e alla cultura di Roma.
In termini di opinioni, il Tempio di Venere Genitrice ha ricevuto un totale di 94 recensioni su Google My Business, con una media di valutazione di 4.8/5.
Recensioni di Tempio di Venere Genitrice
Stefano Manzo
Il Tempio di Venere Genitrice venne edificato nel 46 a.C., come voto alla Dea Venere per l’esito di una battaglia, si trova nel Foro di Cesare all’interno dei Fori Imperiali, nel centro storico di Roma.
Il Tempio originario aveva bellissime colonne scanalate in marmo bianco di Carrara fu completamente danneggiato da un incendio e fu riscostruito dall’imperatore Traiano nel 113 d.C., nel tempio troneggiava nell’Abside la statua della dea Venere.
Del vecchio Tempio rimane solo il podio in cemento, mentre le colonne corinzie con la decorazione sovrastante sono relative alla sua successiva modifica, le tre colonne che possiamo ammirare oggi insieme alla parziale trabeazione sono state innalzate negli scavi archeologici degli anni trenta del secolo scorso, altri importanti resti archeologici sono visibili nei pressi delle tre colonne.
Roberto Cecchini
Altro reperto iconico del quale oggi rimangono solo tre colonne, rialzate con parte della trabeazione in epoca fascista. Di fatto era uno dei punti forti della piazza del Foro di Cesare e fu eretto da Giulio Cesare nel 46 a. C. per celebrare la divinità dalla quale sosteneva discendere la sua gens: la dea Venere. Il Tempio era molto decorato, presentava otto colonne scanalate in marmo bianco di Carrara e nel tempo era diventato un vero e proprio museo di sculture, dipinti e oggetti preziosi, a partire dalla preziosa statua di Venere commissionata personalmente dall'imperatore a un noto scultore greco. Ricostruito da Traiano nel 113 d.C. quando si apprestò a far realizzare il suo foro attigua, venne ulteriormente abbellito internamente con un doppio colonnato a parete separato da un fregio con Amorini, un frammento del quale è esposto nel Museo dei Fori Imperiali. Irrimediabilmente compromesso da un incendio nel 283 venne restaurato dopo molto tempo, cercando di tamponare il tutto con opera muraria ma di fatto poi a noi è giunto poco e niente e la sistemazione scenografica ci ha restituito solo una idea di ciò che avrebbe potuto rappresentare. Con l'illuminazione notturna o alla luce del tramonto offre uno scorcio suggestivo. Utili informazioni? Lasciate un like e guardate le altre recensioni fatte.
Angelo Irano
Il Tempio di Venere a Roma, situato sul versante orientale del Foro Romano, è un'imponente testimonianza della grandiosità e della sacralità che permeava la vita pubblica dell'antica Roma. Costruito dall'imperatore Adriano a partire dal 121 d.C. e inaugurato ufficialmente nel 135 d.C., il tempio era dedicato a Venere Felix, dea della fertilità e dell'amore, e a Roma Aeterna, personificazione della città eterna.
Un Capolavoro dell'Architettura Romana
Il Tempio di Venere e Roma, con le sue dimensioni monumentali, è considerato uno dei più grandi e ambiziosi templi mai costruiti a Roma. La sua progettazione fu affidata dallo stesso imperatore Adriano, noto per le sue competenze architettoniche, sebbene la leggenda narri che l'architetto Apollodoro di Damasco abbia criticato il progetto, portando alla sua esecuzione.
L'edificio era costituito da due celle (stanze sacre) disposte schiena contro schiena, ognuna dedicata a una delle due divinità. Questo particolare accorgimento architettonico rifletteva l'importanza uguale attribuita a Venere e Roma, unendo simbolicamente l'amore e la bellezza con la potenza e l'immortalità della città. Le celle erano circondate da una peristasi di colonne corinzie che conferivano al tempio un aspetto maestoso e regale.
Simbolismo e Funzione
Il Tempio di Venere e Roma non era solo un luogo di culto, ma un simbolo politico e ideologico. Venere Felix rappresentava la prosperità e la fecondità, ideali associati alla continuità della dinastia imperiale, mentre Roma Aeterna incarnava la gloria e l'eterna durata dell'impero. Questo tempio era quindi un monumento che celebrava non solo le divinità, ma anche l'imperatore stesso e la sua visione di un impero forte, unito e duraturo.
La collocazione del tempio, affacciato sul Colosseo e sulle pendici del Palatino, rafforzava il messaggio di potenza e magnificenza dell'Impero Romano. Il tempio dominava la scena, visibile da diversi punti del Foro e diventando un punto di riferimento importante nella topografia sacra di Roma.
Un Tempio di Grandezza e Devozione
Oggi, restano solo rovine di quello che una volta era uno degli edifici più grandiosi di Roma, ma anche queste vestigia riescono a trasmettere l'importanza e la sacralità del luogo. Le colonne sopravvissute, i resti delle celle e le ampie scale che conducevano al tempio offrono uno sguardo sul passato e sull'ingegno degli architetti romani. Le dimensioni colossali e la posizione strategica del tempio continuano a impressionare i visitatori, che possono solo immaginare la bellezza e la maestosità originarie.
Conclusione: Una Riflessione sull'Eterna Roma
Il Tempio di Venere e Roma, anche nelle sue attuali condizioni di rovina, rimane un potente simbolo della Roma imperiale, un monumento alla grandezza e alla pietà che permeavano la vita della città. Visitare queste rovine offre un'opportunità unica per riflettere sulla storia di Roma, sulla sua cultura e sulle sue tradizioni religiose. È un invito a esplorare non solo le pietre antiche, ma anche le idee e le convinzioni che hanno costruito uno degli imperi più duraturi e influenti della storia.
Camminare tra le rovine del Tempio di Venere e Roma significa immergersi in un passato ricco di significato, dove ogni frammento racconta una storia di devozione, potere e visione imperiale. Un luogo che, nonostante il tempo e le devastazioni, continua a vivere nel cuore di Roma, ricordandoci l'immortalità della città eterna.
Gianluca Pica
Ecco uno dei motivi per cui Roma è così affascinante, e se ve lo dice una guida turistica locale un motivo ci sarà! Qui abbiamo alcuni resti, in larga parte rialzati con materiali moderni, di uno dei templi, secondo le cronache di un tempo, più belli della Roma antica.
Il Tempio di Venere Genitrice, infatti, campeggiava su uno dei lati corti del celeberrimo Foro di Cesare, il meraviglioso progetto urbanistico ed architettonico promosso da Cesare nella seconda metà del I secolo a.C. per guadagnarsi ulteriore prestigio sociale e politico, oltre che per sottolineare il suo trionfo.
Il tempio doveva essere suggestivo e pieno di opere d'arte ma, soprattutto, serviva a sottolineare come, secondo la propaganda ufficiale cesariana, la famiglia di Cesare derivasse direttamente da Venere (da qui l'appellativo Venere Genitrix, quindi Genitrice).
A parte questo anche le rimanenze archeologiche hanno un loro meraviglioso fascino, vero?
Lory B.
Al centro del lato settentrionale della piazza del Foro di Cesare era inserito il Tempio di Venere Genitrice, eretto da Giulio Cesare nel 46 a. C. per celebrare la mitica antenata della sua famiglia: la dea Venere. Il Tempio, innalzato su un podio, era decorato sulla fronte da otto colonne scanalate in marmo bianco di Carrara. Esso divenne nel tempo un vero e proprio museo di sculture, dipinti e oggetti preziosi. La stessa statua di culto conservata nella cella e che raffigurava la dea Venere con un Amorino sulla spalla, era stata commissionata da Cesare allo scultore greco Arcesilao.
L’edificio fu completamente ricostruito da Traiano nel 113 d.C. nel quadro del più ampio intervento urbanistico legato alla realizzazione del suo Foro. In questa fase l’interno della cella di culto fu ornato con un doppio colonnato a parete separato da un fregio con Amorini, un frammento del quale è esposto nel Museo dei Fori Imperiali.
Nel 283 d.C. un violentissimo incendio danneggiò gravemente il Foro di Cesare e il Tempio di Venere Genitrice, che fu restaurato pochi anni dopo, nel primo decennio del IV secolo: per sostenere il timpano l’antico colonnato fu tamponato con un muro molto spesso, al centro del quale si apriva un solo accesso.
Del Tempio rimangono oggi tre colonne, rialzate con parte della trabeazione nel 1933
Alessio Fauni
Situato all'interno dei Fori Romani, nella parte iniziale, ben visibile anche dall'esterno di questi bellissimi scavi archeologici, possiamo trovare i resti di quello che doveva essere un tempio veramente favoloso, valutando dalla dimensione e dalla complessità architettonica dei tre pilastri rimasti. Un peccato che ormai resti solamente poco più che la sagoma sul terreno.
Nicola Ferrante
Bello
Rio Jer
Semplicemente bellla
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