Rovine del Tempio di Esculapio sull'Isola Tiberina - Roma, RM

Michele Soldovieri

Asclepio, chi era costui? Una divinità greca protettrice della medicina che a Roma diventa Esculapio ed i romani lo celebrano costruendo un tempio a lui dedicato nell'isola Tiberina.
Oggi, di questo glorioso tempio restano le sole vestigia legate ad un abbozzo di nave fatta di blocchi di travertino.
Sopra il travertino, sulla cui superficie è tuttora visibile in rilievo l'emblema di un serpente, nell'ottocento, il comune di Roma, la sigla SPQR lo indica, costruisce un edificio ora utilizzato da un'ente marittimo.
Tutt'attorno la bellezza del fiume Tevere, il fascino ancor intatto di Ponte Rotto e la sagoma in ferro di Ponte Palatino detto inglese per il senso di marcia invertito.
Da qui, si ammira una Roma diversa, singolare fatta di acqua, di gabbiani ed altri uccelli di fiume e di un ecosistema che andrebbe protetto e valorizzato e poi tutto viene sfumato ed annullato dai muraglioni che hanno allontanato il fiume dalla città e dai romani.

Stefano Manzo

I suggestivi “Resti del Tempio di Esculapio” (Età Repubblicana) si trovano all'isola Tiberina, sul lato più estremo antistante al cosiddetto “Ponte Rotto” nel Rione XII (Ripa).

Sulla creazione del Tempio esiste la seguente versione storica: durante la grave pestilenza del III secolo a.C., quando per cercare di porvi rimedio non essendo la medicina ufficiale in grado di farlo, si pensò di andare nella città santa di Epidauro, cara al dio guaritore greco Esculapio, con una triremi (nave da guerra romana).

Approdati in città e intenti ai vari riti propiziatori trovarono sulla nave un enorme serpente pensando che fosse Esculapio, che si era così trasformato tornarono a Roma.

Il serpente all'altezza dell’isola Tiberina vi si diresse e scomparve quindi si pensò di erigere qui un tempio in suo onore.

Il tempio costituiva un proprio e vero ospedale, e la sua fonte aveva un’acqua miracolosa che faceva avvenire molte guarigioni, per tali prodigi diedero all'isola la forma di un triremi, avente la poppa la prua e l’albero (un obelisco) e in seguito una colonna detta “infame”, poiché venivano apposti i nominativi delle persone che per i loro peccati non potevano partecipare alla messa di Pasqua.

Tale colonna al tempo di Pio IX, fu distrutta da un incidente con un carro e fu quindi edificata quella che vi si trova attualmente nel 1869.

Della cortina in travertino originale oggi rimangono solo poche tracce, ma ben visibili, all'estremità orientale dell'isola, si tratta di una parte della prua dove è possibile ammirare la rappresentazione del “serpente di Esculapio” arrotolato intorno ad un bastone tenuto dalla mano del dio, del quale è riconoscibile parte della testa e del busto.

Sulla destra si trovano i resti di una testa di animale (forse un toro), probabilmente utilizzato per eseguire l’ormeggio delle barche oppure raffigurare una protezione che anticamente avevano le navi sulle fiancate per proteggersi dall'attacco di una nave nemica.

Roberto Cecchini

L'isola che scopri essere una nave.... Eh si perché la leggenda questo dice, più o meno.... No, tranquilli era un isolotto (molto più basso, e stratificazioni hanno fatto il resto) ma il dio esculapio sotto le spoglie di un serpente direttamente dalla Grecia da dove era giunto per salvare i romani da una terribile pestilenza scelse questo luogo per scendere dando un chiaro segno he qui avrebbe dovuto essere costruito il tempio in suo onore. E così fu. Era bello, grande, con un enorme portico (qualche colonna è Ancor dentro la chiesa che ne ha preso il posto) e un basamento a forma di nave, con tanto di prua e poppa... E se scendete verso il fianco che si rivolge a ponte rotto potrete vederne i resti e cimentarvi nel riconoscere in quel travertino i resti della sagoma divina, del suo bastone e del serpente avvolto su di esso. Peccato non se ne accorga praticamente nessuno. Andrebbe valorizzato il tutto. Guardate le foto e i video che ho postato e le altre recensioni che ho fatto su Roma e le sue meraviglie e se sono stato utile cliccate su utile

Gabriele Bicchierai

Una Nave romana dell'Isola Tiberina. L'Isola Tiberina fu sagomata a forma di nave verso la metà del I secolo a.C., per ricordare la trireme romana che nel III secolo a.C., secondo quanto tramandato dalla tradizione romana, portò a Roma da Epidauro il sacro serpente del dio della medicina Esculapio che, proprio mentre passava accanto all'isola, decise di scendere dalla nave per rifugiarsi tra le rocce in mezzo al Tevere. Visto come segno prodigioso del volere del dio i Romani costruirono sull'isola Tiberina il Tempio di Esculapio, utilizzando in pratica l'isola come ospedale della città. Della nave di pietra rimane oggi solo parte della prua, dove risalta la decorazione figurata del dio Esculapio che tiene in mano il bastone al quale è attorcigliato il "famoso" serpente.

F A M

Il mio amore è bellissimo ❤️❤️❤️
Hihihihi

Pisty (Pisty)

Molto belli

Michele Santonastaso

Bello

Giony

La leggenda del Serpente.