Città Etrusco-Romana di Vulci - Montalto di Castro, Provincia di Viterbo

monica pronzini

Sito archeologico interessante: diversi edifici sono ancora parzialmente integri, con alcune sezioni di pavimento, incluse alcune tombe visitabili che si trovano all'esterno della città. La visita è molto libera. La strada lastricata è intatta per diverse centinaia di metri, e ogni pietra mostra i segnidel suo passato. Con il giro lungo, dopo essere passati per il centro, si scende verso quello che in origine era anche il porto e verso il fiume per poi procedere in modo circolare verso l'entrata. Assolutamente consigliata anche la discesa verso il lago che è meraviglioso. Il giro è piuttosto lungo ma ne vale la pena, sia per i reperti archeologici che per la bellezza della natura. Purtroppo alcune tombe sono visitabile solo in alcuni giorni con una guida. All'esterno c'è un posteggio e vicino all'entrata un'area picnic.

Diego Esposito

Un sito spettacolare! Storia, natura, archeologia, natura ....e anche cinema che si intrecciano in un solo sito!
Infatti il sito è abbastanza esteso e vanta al proprio interno:

a) le rovine della città etrusca di Vulci, dove secondo me merita in particolare la visita alla Domus del Criptoportico, con i sotterranei della residenza di epoca romana
b) un bel percorso circolare con qualche dislivello di 30/40 metri per girare tutto il parco e godersi la natura tra il verde e il fiume Flora

c) Il laghetto Pellicone! Meraviglia della natura! Un vero angolo di paradiso. Infatti non è un caso che è stato scelto come location per alcune scene di diversi film! Tra quelli che preferisco " Tre uomini e una gamba" ma soprattutto " Non ci resta che piangere", la scena in cui Benigni e Troisi incontrano Leonardo, impegnato con alcuni esperimenti sulle sponde del lago!

d) il Castello dell' Abbadia, arroccato sulle sponde del Flora su uno strapiombo e collegato al ponte del "Diavolo"! Davvero scenografico , una cartolina!
Fu costruito nel XII secolo dai monaci cistercensi, per poi passare ai Farnese, poi divenne dogana Pontificia, e dopo il passaggio ad altri proprietari divenne l' attuale Museo Archeologico di Vulci

Il costo è di 10 euro, o bambini non pagano.
Il sito si può visitare in un tempo tra le 2 e le 5 ore, dipende se si vuole optare per il percorso breve , circa 2 km o quello lungo di circa 4 km. Ovviamente si può stare più tempo se si vuole sostare nel parco per qualche ora!

Massimo Armellino

A poche centinaia di metri dal Museo Archeologico Nazionale, separata dal Ponte dell'Abbadia, sorge Vulci, un'antico insediamento dell'Etruria, ancora oggi un luogo di straordinaria bellezza, dove la natura si intreccia armoniosamente con la cultura. Oggi, Vulci è un Parco archeologico-naturalistico che offre magnifiche vedute della Maremma laziale. Grazie alla realizzazione di percorsi didattici accessibili anche a persone con mobilità ridotta, è possibile visitare le testimonianze più significative del sito: la poderosa cinta urbana, la Domus del Criptoportico con i suoi mosaici in bianco e nero e un impianto termale privato, due edifici pubblici di età imperiale, l'imponente Tempio Grande risalente all'età arcaica, impianti residenziali e una parte della rete stradale romana. Dalle alture del pianoro si possono ammirare le estese necropoli che circondano l'antica città, tra cui la Necropoli dell'Osteria, che sta rivelando nuove e importanti scoperte archeologiche. Lungo il percorso è anche possibile visitare il bellissimo Lago Pellicone dove è facile immaginare gli antichi abitanti del luogo che si immergono i questo angolo di paradiso. Seguendo il decumano massimo, si arriva infine alla riva del Fiora, dove si trovano i resti dell'antico Ponte Rotto. Assolutamene consigliata la visita!

Massimo Uslengo

Come sempre scoprire come vivevano 2000 anni fa è una bella esperienza chiaramente il percorso è abbastanza lungo ma piacevole ,caldo a parte, durante il percorso incontriamo un laghetto utilizzato come location in diversi film da visitare se ti trovi nei dintorni x staccare dalla vita di spiaggia.

Silvia Lisotti

Molto interessante, se non si è esperti del Popolo Etrusco e archeologia sarebbe meglio andare con una guida sia al castello sia al parco e allora ascoltando le storie diventa tutto molto affascinante. All'ingresso del parco c'è un punto di ristoro con bibite fresche e caffè. Se si va all'ora di pranzo consiglio di portare dei panini perché non ne vendono. Il percorso è splendido di circa 2 km e mezzo a piedi ma c'è anche più lungo; si arriva ad un laghetto che è balneabile si può fare il bagno e prendere il sole....d'estate il caldo è terribile!!! Consiglio di andare in primavera o tardo autunno

RC MODEL UMBRIA

Ci siamo stati pochi giorni, un'esperienza meravigliosa che ti fa tornare indietro nel tempo, camminando su vecchie strade romane attorniati dalla storia. Un piccolo suggerimento sarebbe da sistemare meglio alcuni reperti archeologici che al momento sono usati a mo' di muretti a secco. Ottima la possibilità di consumare un pranzo al sacco all'interno del parco. Ottimi anche gli addetti ai biglietti che spiegano con dovizia di particolari il percorso e il parco archeologico. I percorsi (uno da 2 ore circa e uno da 4 circa) sono alla portata di tutti ma dotarsi di buone scarpe . Consigliatissimo

Jacopo Franchi

Merita la visita, anche solo per il piacere e l'emozione di camminare tra i resti di una delle più importanti città etrusche del tempo, rendersi conto delle sue dimensioni e della sua rilevanza. Percorso di un'oretta e mezza circa, da fare se possibile nelle ore meno calde. Lungo la via, verso la fine, c'è comunque un bar/ristorante dove poter recuperare le energie e bere qualcosa se si visita d'estate. Chiamare in anticipo o informarsi comunque per tempo per verificare l'apertura della tomba François.

Michela Pucci

Esperienza deludente. 10 euro sono troppi per il percorso breve, dovrebbe esserci una tariffa differenziata. Si tratta di una passeggiata ma le rovine sono poche e mancano cartelli esplicativi direttamente su ogni loculo. In più sono sempre descrittivi di quando e come sono stati scoperti e non si parla dell'uso che se ne faceva e le descrizioni sono fatte con un lingu
aggio troppo tecnico che serve solo ad annoiare. Di veramente bello e unico, la campagna intorno con mucche maremmane e cavalli allo stato brado.