Chiesa Sant'Ambrogio, Frazione Occiano - Giffoni Valle Piana, Provincia di Salerno

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Oggi abbiamo fatto questa rapida tappa alla Chiesetta, databile tra il IX e il X secolo, rappresenta una pertinenza culturale del monastero di San Vincenzo al Volturno. Essa è caratterizzata da un'unica navata absidata (m 12,25 x 6,75) e conserva un prezioso corredo di pitture muralis altomedioevali, eccezionale testimonianza di cultura longobarda in zona campana.. Le più antiche testimonianze archivistiche che fanno menzione di questa chiesa dedicata a Sant'Ambrogio, risalgono al Trecento. La decorazione ad affresco dell'edificio, presumibilmente estesa a tutte le pareti interne, è andata in ampia parte perduta, ma gli elementi sopravvissuti nella zona absidale e sulle pareti laterali testimoniano cicli pittorici di grandissimo interesse. Tanto nel catino absidale che nelle due nicchie laterali si conservano frammenti di una decorazione pittorica posteriore, sovrapposta a quella primitiva in epoca successiva, probabilmente normanna. I resti di tale seconda fase pittorica sono visibili nella nicchia laterale destra, recante l'immagine frammentata di un Santo, ed in qualche punto della decorazione absidale, ove si vedono ancora lacerti di un arcobaleno con il Redentore assiso (la figura di quest'ultimo è andata completamente perduta). II notevole livello qualitativo del ciclo pittorico più antico, l'unico ben conservato, dimostra che esso fu commissionato da importanti personaggi dell'epoca. Nel catino absidale sono effigiati una Madonna col Bambino, assisa su un trono sontuoso, affiancata dai Santi Protasio, Ambrogio, Simpliciano e Gervasio; nelle nicchie laterali sono dipinte croci gemmate, mentre lungo le pareti sono visibili i resti di una pregevole decorazioni a finte tarsie marmoree. In corrispondenza dell'attuale porta laterale d'accesso compare l'immagine sbiadita di una porta lignea, dipinta in "trompe l'oeil". Prima dell'intervento di generale recupero promosso dalla Soprintendenza, l'aula religiosa era ridotta allo stato di semirudere: priva di volta, del muro di facciata e di parte dei muri laterali. Dal restauro effettuato si è evidenziata la tecnica costruttiva longobarda visibile negli archi (dell'abside e delle nicchie laterali), caratterizzata dall'impiego di tufo alternato a listature di mattoni, analoga a quella impiegata nella non lontana chiesa di San Vito a Montecorvino Pugliano (XI secolo).

Triman

Erstaunlich die neu gefundenen Wandmalereien hinter alter Farbe

Ennio Cerino