Luca Mazzeo
5/5
Comunità piccola ma accogliente...Liturgia semplice ma curata. Una corale piccolissima...ma esegue canti idonei alla liturgia e cantati molto bene per aiutare a pregare bene tutti i fratelli!
Piccola nota storica e architettonica:
La chiesa Madre di Cairano è intitolata a S. Martino di Tours Vescovo la cui effige statuaria si può ammirare nella nicchia centrale dell’abside. Di materiale ligneo, è scampata quasi intatta dal terremoto del novembre 1980. La pianta a croce latina si presenta alquanto imponente e ricca per una parrocchia piccola come quella di Cairano e ciò fa pensare all’importanza che essa ha avuto nel corso della storia, appartenendo all’Arcidiocesi conzana. Lo stile settecentesco presentava, prima dei forti danni del sisma, una ricchezza di stucchi e ornamenti che arricchivano tutto il complesso, la navata centrale, le due navate laterali, per finire con il transetto, il presbiterio e l’abside che ospita tutt’ora l’antico e ornamentale coro ligneo. La prima pianta risale sicuramente a un periodo precedente al XVIII sec. Il cui crollo, documentato alla fine degli anni del ‘600, ha portato alla riedificazione completa del complesso. Una nuova riedificazione per motivi di ampliamento è avvenuta alla fine del ‘700 ad opera dei signorotti del tempo. È quest’ultima pianta che si ammirava fino al novembre dell’80, quando la furia del sisma ha distrutto quasi completamente la navata centrale e ha creato forti danni al presbiterio, al transetto, all’abside e alla cupola. Un intervento di restauro acuto, studiato nei particolari e preciso, ha voluto riprendere la ricchezza di stile settecentesco napoletano. Sotto la direzione della soprintendenza, lo studio e la direzione dell’Arch. Angelo Verderosa con la progettazione dell’Ing. Mario Fusacchia, è stato possibile recuperare la pianta a croce latina originaria del ‘700 e la maggior parte degli stucchi e ornamenti del presbiterio, della cupola e del transetto. La cupola, ricoperta di calotta ottagonale è campeggiata da stucchi rappresentanti la colomba, immagine dello Spirito Santo, attorniata da schiere angeliche che con i loro raggi aurei donano luce al presbiterio sottostante; ai quattro angoli del presbiterio si possono ammirare le immagini di personaggi cardine della Bibbia tra cui i profeti Isaia e Geremia; il transetto è ricco di stucchi raffiguranti angeli che sostengono stemmi e ornamenti floreali che, recuperati con arte, donano bellezza e ricchezza a tutto il presbiterio. Il transetto destro ospita la “cappellina del Sacro Cuore (In gergo rinominata “cappellina Cuor Gesù”) in marmo bianco che riprende lo stile della scuola napoletana. La cappellina ospita la statua del Sacro Cuore recentemente sottoposta a restauro insieme ad altre statue (madonna del Carmelo, Ecce Homo, Madonna Addolorata, Madonna del S. Rosario, S. Maria del popolo). Il transetto destro ospita anche il busto del santo patrono S. Leone Magno la cui effige statuaria originale si trova nella Cappella a lui dedicata. Il portale marmoreo, imponente all’entrata, riporta la scritta latina “Haech est Domus Dei et Porta Caeli” (questa è la casa di Dio e la porta per il Cielo). Il portale marmoreo antico è arricchito da una porta di commissione recente con lamelle bassorilievo in rame battute a mano che richiamano la natura del Cristo Inizio e Fine, della natura della sua Chiesa e il messaggio Evangelico della Carità di Cristo e della vita Eterna a noi donata per mezzo della sua passione e Resurrezione.