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Chiesa di San Pietro e Paolo d'Agró - Casalvecchio Siculo, ME
Indirizzo: contrada san pietro e paolo d'agrò, 98032 Casalvecchio Siculo ME, Italia.
Telefono: 0942761122.
Sito web: parconaxostaormina.com
Specialità: Luogo di culto, Attrazione turistica.
Altri dati di interesse: Parcheggio accessibile in sedia a rotelle.
Opinioni: Questa azienda ha 105 recensioni su Google My Business.
Media delle opinioni: 4.6/5.
📌 Posizione di Chiesa di San Pietro e Paolo d'Agró
Certamente Ecco una presentazione dettagliata della Chiesa di San Pietro e Paolo d’Agrò, redatta con un tono formale e amichevole, focalizzata sulle informazioni che hai fornito e presentata in formato
👍 Recensioni di Chiesa di San Pietro e Paolo d'Agró
Davide P.
Bellissima chiesa di origine normanna (1117 d.C.) grazie alla donazione fatta da re Ruggero II con cui si diede anche la possibilità di erigere un monastero di cui oggi rimangono solo poche tracce.
La chiesa è molto semplice ma solo stessi tempo ricca di "ricami " grazie ai mattoni rossi di cui è costituita che sono stati lasciati a vista e che disegnano motivi geometrici che lasciano incantato lo spettatore, soprattutto nelle volte, nelle cupole e nei prospetti.
La strada migliore per raggiungerla è quella che da Santa Teresa Riva costeggia il torrente.
È un vero gioiello ed il viaggio è ampiamente ricompensato dalle emozioni che si possono vivere
Gioacchino B.
Una piccola gemma in un luogo nascosto e distante dalla strada principale. Bella basilica in mattoni costruita dai Normanni in Sicilia. L'interno molto semplice ma d'effetto. Aperta la domenica mattina. Occorre attenzione per arrivarci (soprattutto in moto) in quanto le due strade che la raggiungono (da Casalvecchio o da Santa Teresa da Riva) sono in parte sconnesse. Comunque sito ben tenuto e protetto. Bellissima esperienza, da vedere assolutamente.
Endryx_Me
In occasione di un uscita in moto organizzato da Motoclub Adventure club Messina, abbiamo visitato la chiesa dei santi Pietro e Paolo d'Agrò una antica chiesa situata Nella località di casalvecchio Siculo.
La sua costruzione risale al 1117 dai Normanni fu poi Donata da Ruggero II con una scrittura in lingua greca conservata nel codice Vaticano. Una chiesa dal grande fascino,
l'aspetto che più colpisce è la spettacolare policromia delle facciate, resa possibile dalle sapienti dodi dei mastri, l'alternarsi di mattoni in cotto e pietra lavica e pietra bianca è affascinante.
L'interno è priva di affreschi ma si può ammirare il continuo giochi dei mattoni,
Qualche cartello con informazioni più dettagliate sarebbero consigliati.
Alfio R.
La chiesa è dislocata presso la frazione di San Pietro del comune di Casalvecchio Siculo. Per arrivarci basta seguire le insegne che man mano si trovano lungo il percorso e per ultimo si deve percorrere una stradina, che in alcuni tratti è senza asfalto, che conduce fino alla Basilica. Tutta la struttura compreso tutto attorno, la parte esterna, si presenta ben curato. Internamente malgrado è vuoto a parte la presenza dell'altare, si respira aria di storia antica.
La chiesa fu costruita nel 1117 dai Normanni. Tale data è certa in quanto è stata dedotta da un “Atto di Donazione” di Ruggero II, datato 1116 scritto in lingua greca, conservato nel Codice Vaticano.
Da tale Atto di donazione si deduce che il Re di Sicilia Ruggero II in viaggio da Messina a Palermo fa una sosta in scala S. Alexii e cioè al castello di Sant'Alessio Siculo. In tale circostanza viene avvicinato dal monaco basiliano Gerasimo, il quale chiede al sovrano la facoltà e le risorse per riedificare (erigendi et readificandi) il monastero sito in fluvio Agrilea. La richiesta venne prontamente accolta e il monaco Gerasimo di San Pietro e Paolo si adoperò immediatamente a far erigere il tempio.
Dal diploma di donazione si evince inoltre che il monastero fu dotato di alcuni redditi fissi: estesi campi di querce, di pascoli, alberi da frutto. Gli fu addirittura concessa la completa proprietà di un intero villaggio il Vicum Agrillae (l'attuale Forza d'Agrò) con assoluto potere da parte dei monaci su ogni oggetto o abitante di tale villaggio.
Era inoltre concesso all'Abate del Monastero il diritto del foro e cioè quello «di giudicare e di condannare, e la potestà sopra di quelli che, colti in delitti, potevano essere legati e flagellati e rimanere con i ceppi ai piedi, riservando la pena per l'omicidio alla Curia Regale». Per tali pene l'Abbazia pagava la locazione del carcere sito in Casalvecchio (“carcerem in Casali Veteri”) Con tali poteri si equiparava quindi la figura dell'Abate del Monastero dei SS. Pietro e Paolo a quello di un barone siciliano del tempo.
La chiesa molto probabilmente subì dei gravi danni nel 1169 a causa del fortissimo terremoto che quell'anno squassò tutta la Sicilia orientale. Fu quindi ristrutturata e rinnovata nel 1172.
Dai registri del 1328 si apprende della presenza di sette monaci e di dieci nel 1336. Dopo secoli di permanenza nel monastero i frati furono costretti a richiedere il trasferimento ad altra sede. Infatti in quel luogo l'aria era diventata insalubre e quasi irrespirabile a causa dell'acqua imputridita dell'Agrò proveniente dalle coltivazioni di lino che lungo in fiume era massicciamente ed intensamente coltivato.
La richiesta di trasferimento fu accolta dall'Archimandrita di Messina e dal re Ferdinando III e la sede Abbaziale del Monastero dei SS. Pietro e Paolo fu trasferita a Messina nel 1794. In seguito la chiesa venne praticamente abbandonata e per molti anni servì addirittura da deposito per attrezzature contadine.
Nel 1888 la chiesa fu espropriata ai privati nelle cui mani era finita a metà secolo. Successivamente fu soggetta a varie campagne di restauro.
Antonio G.
Una bella basilica, ben curata, mischia arte normanna e arte di derivazione islamica. È aperta al pubblico solo la mattina. La strada gli ultimi due chilometri è un po' dissestata. C'è vicino un'area attrezzata,ma come sempre in Sicilia un po' abbandonata a se stessa. La visita della chiesa è gratuita e consiglio vivamente di visitarla.
Otiv
Chiesa incantevole ma ho trovato chiuso (anche se mattina), mi hanno detto poi che la parte migliore è l'esterno. La strada segnata da Maps è giusta ed anche abbastanza confortevole considerando lo standard delle strade della zona. Visibile anche da lontano e dall'altra sponda della fiumara
Gio C.
Bellissimo esempio di chiesa fortifica siculo-normanna con elementi bizantini coeva delle cattedrali di Cefalù e Monreale
Peccato averla trovata chiusa, è infatti aperta solo la mattina. Da vedere se si passa per questa zona del microcontinente siciliano.
Pippo T.
Edificata nel 1116-1117 rappresenta il monumento più bello costruito in Sicilia in epoca normanna. L'abbazia in bdc é raggiungibile da Casalvecchio Siculo (discesa molto ripida) o salendo dal lungomare di Santa Teresa di Riva.