Badia S.Maria in gruptis (rovine) - Vitulano, Provincia di Benevento

Carmine De Rosa

Salve cari lettori, mi piace dirr sempre che non sono uno storico, ma un semplicissimo camminatore che si informa...
Dunque, Santa Maria in Gruptis, denominata così da un antico ritrovamento in una grotta carsica nella zona, di una icona bizantina riproducente la Madonna, in realtà, anticamente era denominata Santa Maria in Drago, ciò perché costruita non lontano dalla vetta del monte Drago nel parco regionale del Taburno-Camposauro.
La cosa rilevante è che l'abbazia fu fondata nell'anno 940, quindi nel X secolo, dal Principe di Benevento Atenolfo II (o III).
Essa fu abitata dai Benedettini, successivamente dai Celestini e dai Frati Umiliati, quest'ultimo ordine monastico, che si opponeva agli sfarzi della società e del clero agiato, fu soppresso nel 1571.
Nel corso del 1300 gli Angioini tentaro di assoggettare l'abbazia alla chiesa di S. Maria a Mazzucca, ma la popolazione insorse, impedendo l'azione.
Nel 1660 fu affidata ai monaci Camaldolesi, che fuggirono via il 1688 per un violento terremoto che ne compromise alcune strutture importanti.
Il Cardinale Orsini di Benevento, futuro Papa Benedetto XIII, nel corso del 1700, sconsacrò Santa Maria in Gruptis, a causa dei continui attacchi dei briganti che se ne impossessarono per farne una loro base.
Io consiglio un trekking in compagnia di un minimo di 4 o 5 persone, perché mi sono imbattuto in numerosi cinghiali e 2 cani meticci di grossa taglia molto aggressivi, di un pastore locale.
Tutto sommato, tranne questi rari episodi, la passeggiata è bella e consente di "ascoltare" la natura in silenzio.

francesco florio

Bellissimo e super consigliato trekking sulle montagne del taburno camposauro. Le rovine dell abbazia si trovano a strapiombo sulla montagna. Il sito pur essendo in rovina si estende in vari terrazzamenti che comunque fanno comprendere la grandezza e l'importanza del sito nel medioevo. Le due facciate all ingresso dell abbazia sono ben riconoscibili così come parti in marmo della chiesa

Jacopo Cerulo

È un luogo magico. Anche se ormai vivo fuori, ci torno tutti gli anni. Un'abbazia nata alla fine del X secolo, nel cuore del monachesimo, con un passato glorioso e fortemente legata a quella di Montecassino. Vale la pena addentrarsi nel sentiero avventuroso per visitarla. Scendendo in paese, in piazza SS. Trinità è possibile anche ammirare il modello di come poteva essere nel momento del suo massimo splendore.

Silvia Mormile

Bellissima esperienza, luogo di visitare ed esplorare, preferibilmente nel mese di maggio.

Antonio Tazza

Da visitare x capire la sua bellezza

Domenico Iadanza

Un posto dove ritrovare se stessi

SPORA

Antonio Fuggi