Resti del cosiddetto "Tempio di Ercole" - Roma, Città metropolitana di Roma Capitale

Indirizzo: Via Appia Antica, 400, 00134 Roma RM, Italia.

Sito web: parcoarcheologicoappiaantica.it.
Specialità: Punto di riferimento storico.
Altri dati di interesse: Parcheggio accessibile in sedia a rotelle, Adatto ai bambini.
Opinioni: Questa azienda ha 37 recensioni su Google My Business.
Media delle opinioni: 4.3/5.

Posizione di Resti del cosiddetto "Tempio di Ercole"

Resti del cosiddetto

Il Tempio di Ercole è una delle attrazioni storiche più importanti di Roma, situato all'indirizzo Via Appia Antica, 400, 00134 Roma RM, Italia. Questo sito archeologico è facilmente accessibile in sedia a rotelle ed è adatto anche ai bambini, rendendolo una destinazione ideale per le famiglie.

Le origini del Tempio di Ercole risalgono al VI secolo a.C., il che lo rende uno dei più antichi edifici di Roma. Il tempio era originariamente dedicato al culto di Ercole e, in seguito, fu convertito in una chiesa cristiana. Oggi, il sito archeologico è gestito dal Parco Archeologico dell'Appia Antica ed è aperto al pubblico.

Una visita al Tempio di Ercole offre l'opportunità di ammirare le rovine dell'antico edificio e di immergersi nella storia di Roma. Il sito archeologico è circondato da un'atmosfera unica e suggestiva, che permette di fare un tuffo nel passato e di scoprire le tradizioni e la cultura dell'epoca. Inoltre, il Tempio di Ercole è un punto di riferimento storico di grande importanza, che non può mancare in un itinerario di visita alla Città Eterna.

Per quanto riguarda le recensioni, il Tempio di Ercole ha ricevuto un totale di 37 recensioni su Google My Business, con una media delle opinioni di 4.3/5. Questo dato testimonia la qualità dell'esperienza offerta dal sito archeologico e la soddisfazione dei visitatori.

Recensioni di Resti del cosiddetto "Tempio di Ercole"

Resti del cosiddetto
Roberto Cecchini
4/5

Se leggete uno dei pochi (sono le vere rarità della zona) cartelli scoprirete che l'area con tronchi di colonne in peperino, che in passato fu attribuita ad un Tempio di Ercole - fatto edificare dall’imperatore Domiziano all’VIII miglio dell’Appia, famoso perché questo imperatore vi aveva fatto collocare all’interno una statua colossale di Ercole scolpita a sua somiglianza - in realtà si riferiscono ad altro. Le indagini archeologiche successivamente hanno smentito tale attribuzione, riconoscendo nelle strutture un portico costituito da un colonnato in peperino che molto probabilmente faceva parte di una stazione ovvero una struttura d’accoglienza per coloro che percorrevano la Via Appia. La statio era costituita da un’area porticata quadrangolare, per la sosta dei viandanti, su cui si
aprivano una serie di ambienti, utilizzati sia a fini commerciali sia produttivi. La doppia funzione dell’edificio trova conferme sia nella pianta del luogo sia dal ritrovamento di molti frammenti di vasi per derrate alimentari. L’impianto è di epoca tardorepubblicana (fine del I secolo a. C.), ma la struttura continuò ad essere utilizzata a lungo, come dimostra il rinvenimento di strutture di età imperiale. Anche qui una maggiore cura e valorizzazione non sarebbero male. Non entrate dentro ma andate nell'angolo più alto per vedere bene gli spazi. Guardate le foto e i video che ho postato e le altre recensioni su Roma e le sue meraviglie che ho fatto e se sono stato utile cliccate su utile e se volete seguitemi

Resti del cosiddetto
Stefano Manzo
5/5

Il Tempio di Ercole (I sec. a.C., fine dell’età Repubblicana), si trova nel Quartiere IX (Appio Latino), all’ VIII miglio, sulla destra di Via Appia Antica all’altezza del n° 400 chiamata nell’antichità per la sua importanza “regina viarum” (regina delle strade), nel suggestivo omonimo Parco Archeologico.

I resti dell’edificio che oggi possiamo ammirare, come da studi archeologici, probabilmente non sono relativi al Tempio di Ercole ma fanno parte di un antico edificio dell’età Repubblicana destinato a emporio commerciale, anche con aree destinate alla sosta dei visitatori, come si evince dai sedili ritrovati ivi presenti.

L’edificio era porticato, le cui colonne cilindriche tuscaniche in peperino, poste su basi quadrangolari, ancora oggi in parte sono presenti, ed era suddiviso in quindici ambienti.

All’ingresso vi era anche un Tempio destinato al dio Silvano il cui culto spesso era associato a quello di Ercole.

Resti del cosiddetto
Simone Masala
5/5

I resti del cosiddetto "Tempio di Ercole" rappresentano uno dei più affascinanti enigmi archeologici che abbia avuto il piacere di esplorare. Nonostante il nome tradizionale, l'identificazione precisa della divinità a cui era dedicato rimane materia di congetture e studi approfonditi. La visita a questo sito si è rivelata un'esperienza ricca di riflessioni sul passato e sulla complessità delle pratiche religiose nell'antichità.

Contesto storico e importanza

Il "Tempio di Ercole" è spesso identificato come un tempio romano dedicato a una divinità non chiaramente definita, attribuito a Ercole per tradizione o per associazioni storico-culturali. Questi templi erano centrali nella vita religiosa e sociale dell'antica Roma, fungendo da punti di incontro per il culto e la comunità. La loro architettura riflette la grandezza dell'Impero Romano e la profondità delle sue influenze culturali e spirituali.

Atmosfera e impressioni

Camminare tra i resti del tempio evoca un profondo senso di meraviglia e rispetto per l'antichità. Ogni pietra sembra raccontare una storia, mentre le colonne e i frammenti architettonici sparsi offrono una testimonianza silenziosa ma eloquente della maestria artigianale romana. L'atmosfera è permeata di un senso di solennità, quasi come se il luogo conservasse ancora l'eco delle cerimonie e dei riti che un tempo vi si svolgevano.

Importanza culturale

La dedica a Ercole, o a qualsiasi altra divinità cui il tempio era originariamente consacrato, sottolinea l'importanza del culto divino e della mitologia nella vita quotidiana romana. Questi templi non erano solo luoghi di preghiera, ma anche simboli della potenza e della protezione divine sulla città e sui suoi abitanti. Visitarli oggi offre un collegamento diretto con le credenze e le speranze delle persone che vivevano millenni fa.

Esperienza personale

Esplorare i resti del "Tempio di Ercole" mi ha permesso di connettermi con il passato in un modo unico, stimolando la mia immaginazione e arricchendo la mia comprensione della storia romana. La maestosità delle rovine e il mistero che circonda la loro origine e funzione aggiungono un livello di misticismo all'esperienza, invitando a riflettere sulla transitorietà del tempo e sulla persistenza della memoria umana.

Conclusione

La visita ai resti del cosiddetto "Tempio di Ercole" è un viaggio affascinante attraverso la storia, l'architettura e il culto dell'antica Roma. Questo sito non solo evidenzia l'ingegnosità romana e la sua eredità culturale, ma serve anche come promemoria della ricerca umana di significato, protezione e connessione con il divino. Ogni pietra e colonna racchiude storie di fede, potere e comunità, rendendo la visita a questo tempio un'esperienza indimenticabile e profondamente significativa.

Resti del cosiddetto
Iunio Marcello Clementi
4/5

Subito dopo il tumulo circolare, su un’ampia distesa sulla
destra della via, 50 metri prima del punto in cui cadeva
l’VIII miliario, si nota un’area con tronchi di colonne
in peperino, in passato attribuiti ad un Tempio di Ercole,
fatto edificare dall’imperatore Domiziano all’VIII miglio
dell’Appia. In realtà si tratterebbe di un quadriportico
di età tardo-repubblicana, appartenente ad un luogo
di sosta e di ristoro per i viandanti.

Resti del cosiddetto
Fabio Fabietto
5/5

Il tempo è bello ma la tenuta come da foto è rivedibile assolutamente come purtroppo molti siti lungo l'Appia Antica.

Resti del cosiddetto
Gianfranco D'Angelosante
4/5

Circa 2 km a sud di Torre Selce, sul lato opposto della strada, si trova un’area porticata chiamata “Tempio di Ercole”. Il nome è dovuto alla testimonianza del poeta romano Marziale, secondo cui Domiziano dedicò al dio un santuario nei pressi dell’VIII miliario della Via Appia. Scavi recenti, però, hanno smentito tale attribuzione, permettendo agli archeologi di stabilire che le strutture esistenti sono in realtà relative a un emporio di epoca tardo-repubblicana. Da una corte quadrangolare con colonne di ordine tuscanico (probabilmente impiegata come luogo di sosta per viandanti), si accede a quindici ambienti con muri in opera reticolata disposti su tre lati, a destinazione commerciale e produttiva. (da parcoarcheologicoappiaantica.it)

Resti del cosiddetto
Albanian Tourist
4/5

I resti di Tempio di Ercole si trovano lungo di Via Appia Antica.

Resti del cosiddetto
Vincenzo A. Scarpulla
5/5

All'inizio della Via Appia Antica ciò che resta di quello che inizialmente veniva indicato quale Tempio dedicato ad Ercole.

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